Il progetto “T.O.G.O.U.N. (che in lingua locale significa comunità) si propone di dare continuità, implementazione e stabilità alle azioni effettuate e ai risultati raggiunti in Benin con i precedenti progetti e come questi vuole contribuire al miglioramento delle condizioni socioeconomiche della popolazione vulnerabile del Comune d’ Adjohoun, quali le donne e le adolescenti in età lavorativa.
Anno inizio e fine progetto
2021 – 2023
Finanziatore
Il progetto TOGOUN. è stato realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Regione Piemonte – Settore Affari Internazionali e Cooperazione Decentrata, nell’ambito del Bando Piemonte & Africa Subsahariana – Anno 2020 – Partenariati territoriali per un futuro sostenibile.
Partner di progetto
- EnAIP Piemonte
- Cooperativa Il frutto permesso
- ProAmahoro Onlus
- IC Borgomanero 1
- Università degli studi di Torino – CISAO
- ANCI Piemonte
- CFP CEFAM di Louga
- ONG Action Plus
- CEG di Adjohoun
- COOP MAHUCLO D’ADJOHOUN
- UCCFTMA TADAGBE
Descrizione e obiettivi del progetto
Obiettivo generale del progetto è contribuire allo sviluppo economico sostenibile, cooperare per il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle donne e delle bambine in situazione di vulnerabilità nel Comune d’Adjohoun, implementando le loro competenze e l’ autonomia e, contemporaneamente, valorizzare l’esperienza sul territorio borgomanerese e beninese, con sempre maggiore diffusione dei valori della cooperazione decentrata.
Nello specifico, si implementeranno le attrezzature del laboratorio di trasformazione agroalimentare e si trasformerà il terreno circostante il Centro in un orto nel quale avviare un’esperienza di agricoltura biologica, e si formeranno le donne in gestione d’impresa; si costruirà un luogo di incontro e di confronto tra le donne e con gli amministratori locali, che usufruiranno di una formazione finalizzata al miglioramento delle politiche; si opererà con i giovani delle scuole per promuovere una cultura delle pari opportunità e del protagonismo giovanile e femminile.
L’individuazione e l’analisi dei bisogni è stata principalmente individuata “sul campo” direttamente durante le missioni, attraverso gli scambi e i confronti con i partner locali, con cui si è evidenziato come sia necessario continuare ad intervenire sia per favorire il reinserimento in famiglia e nel mondo del lavoro delle ragazze sia per promuovere il lavoro dignitoso delle donne, offrendo loro una formazione professionale improntata alle metodologie dell’agro-ecologia, in grado di creare opportunità d’impiego nei settori dell’agricoltura e della trasformazione della frutta, di cui c’è abbondanza nel territorio.
Ma è pure emersa la necessità di favorire il dialogo tra le istituzioni e la popolazione, in particolare quella femminile, creando spazi che consentissero questo incontro, al di là dei luoghi istituzionali.
E il nome del progetto, che in lingua fon significa “Comunità” ha un valore simbolico, in relazione ai bisogni emersi: stimolare il coinvolgimento delle donne e di altri gruppi vulnerabili nei processi decisionali, che è ancora molto basso, per dare valore all’appartenenza di una casa comune, e accompagnare l’amministrazione comunale in tale processo.
Risultati
Le principali ricadute dell’intervento riguardano il raggiungimento di una maggiore competenza e professionalità delle donne coinvolte che potranno incrementare il proprio reddito. Si è avviata una esperienza di agricoltura rispettosa dell’ambiente, recuperando il terreno adiacente il Centre Vignon, riabilitandolo e rendendolo coltivabile, con sistema di irrigazione installato, e iniziando la piantumazione e l’allevamento di piccoli animali.
Si sono implementate le competenze degli amministratori e dei funzionari locali al fine di incrementare la promozione di politiche partecipative ed inclusive per i giovani e le giovani, e un miglioramento dei servizi pubblici comunali nei confronti delle fasce più vulnerabili, e consolidare le azioni delle reti sociali in Benin e in Italia.
Molto si è operato per rafforzare la coesione sociale, attraverso la creazione di luoghi e sperimentazione di modalità di incontro: da una parte, trasformando un’area del locale per lo stoccaggio dei succhi di frutta in una sala per gli incontri tra le donne e tra le organizzazioni femminili e gli amministratori, e, dall’altra, offrendo strumenti di educazione culturale sul modello della “biblioteca di strada”.
Grande adesione ha ricevuto sul territorio borgomanerese la proposta di dotare il Centre Vignon e le scuole del territorio di una biblioteca nella quale, soprattutto le giovani donne potessero non solo incontrarsi ma avere a disposizione libri di vario genere sia per l’ alfabetizzazione da una parte che per la propria crescita culturale. Tanti i soggetti che hanno contribuito a questo scopo: dal Circolo dei Lettori di Torino, alla fondazione Marazza, alla Mondadori bookstore di Borgomanero, ai diversi partner, italiani ed europei del comune di Borgomanero. Si è operato, nonostante il periodo pandemico, per la crescita in termini di relazioni di solidarietà e di conoscenza reciproca tra i giovani delle scuole coinvolte.
Nello specifico, valorizzando le competenze interne delle scuole borgomaneresi partner del progetto, si è creato un fumetto che, tramite il linguaggio giovanile, trasmette valori e racconti le realtà differenti e si è prodotto un video che ha coinvolto la popolazione femminile borgomanerese facendo emergere la storia e le esperienze di vita legate all’emancipazione femminile.
Si è prodotto un rapporto di ricerca (con la supervisione dell’Università di Torino/Centro Interdipartimentale di Ricerca e Cooperazione Tecnico Scientifica con l’Africa-CISAO) che ha analizzato le modalità di coinvolgimento delle organizzazioni della società civile e dell’associazionismo per favorire il loro coinvolgimento nelle azioni di cooperazione decentrata.
Tale rapporto di ricerca è stato presentato il 12 ottobre 2022 a Torino., nell’ambito dell’iniziativa organizzata da Anci Piemonte “La cooperazione piemontese in Benin”.
“Questo progetto ha superato le aspettative di tutti e ci ha convinto che la cooperazione internazionale è la via da percorrere per aiutare e sviluppare in modo organico territori in difficoltà”
Ignazio Stefano Zanetta, Vicepresidente ANCI Piemonte